Alluvioni, 6 zone più a rischio in Italia: pericolosità elevata. Non è solo l'area di Milano

Quali sono le regioni che potrebbero essere più colpite dal rischio alluvione? Il pericolo non riguarda soltanto la Toscana...

Pubblicato:

Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

A Gessate e Bellinzago, in provincia di Milano, il 15 maggio decine di abitazioni sono state travolte dall’esondazione del naviglio Martesana. Il racconto dei testimoni fa capire l’entità delle piogge torrenziali che si sono abbattute in questi giorni sul Nord Italia.

Allagamenti in provincia di Milano, i racconti dei testimoni

“Non abbiamo più nulla, ci hanno prestato dei vestiti, abbiamo perso tutto anche le fotografie dei miei genitori. Alle tre del pomeriggio è cominciata ad arrivare una bomba d’acqua, siamo stati allagati completamente. Abbiamo circa 1 metro d’acqua e spero che non abbandonati sicuramente a noi stessi” ha raccontato un primo testimone ai microfoni di FanPage.

“Alle 4:30 sono stato chiamato perché c’erano 50 centimetri d’acqua sulla porta del box, quando sono arrivato era già a 1 metro. I danni per ora sono tutti agli impianti e alle macchine: lavatrici, asciugatrici, freezer, computer… Non ci si aspetta mai una cosa del genere”, e ancora: “Io ho un bambino all’asilo nido che è stato evacuato subito, Le insegnanti ci hanno chiamato appena è successo e mia moglie è andata subito a prenderlo”.

“Anche il sindaco è nella stessa situazione: l’acqua è altissima, al piano terra non si può stare. La sua famiglia si è trasferita al piano rialzato e poi li hanno aiutati a uscire di casa e a trovare altre soluzioni” ha infine aggiunto un’altra testimone.

Rischio alluvione in tutta Italia: le cause sono nel riscaldamento globale

L’alluvione non fa altro che sottolineare un problema critico che richiede attenzione immediata da parte di tutti noi. L’Italia intera è infatti interessata da questo terribile pericolo e gran parte del nostro territorio nazionale potrebbe subire gravi conseguenze.

Oltre a guardare alle conseguenze di breve periodo, è infatti essenziale guardare a ciò che facciamo quotidianamente e a considerare la prevenzione come un elemento fondamentale per evitare scene di disperazione e distruzione nel momento in cui si verifica una catastrofe. Ciò è avvenuto nel 2023 non è semplicemente una manifestazione di maltempo, bensì un impatto diretto della crisi climatica che il pianeta sta affrontando.

Il riscaldamento globale, una conseguenza diretta delle continue emissioni di CO2 nell’atmosfera da parte dell’essere umano, è infatti il principale responsabile dell’incremento della quantità di acqua che l’atmosfera può trattenere, portando così a piogge più intense e concentrate in periodi brevi. Questo effetto è amplificato anche dalla crescente impermeabilizzazione del suolo, dovuta alla costruzione di edifici, strade e parcheggi, che riduce la capacità di assorbire le precipitazioni.

Scopri anche:– Cosa accadrà nel 2050? Brutte notizie per l’Italia: gli eventi sul futuro del nostro Paese

Le regioni d’Italia a rischio alluvione

Per questo motivo, la situazione del nostro Paese non è affatto da sottovalutare.

L’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha sviluppato cinque indicatori nazionali per valutare il rischio di frane e alluvioni relativamente alla popolazione, alle famiglie, agli edifici, alle imprese e ai beni culturali. L’obiettivo primario di questa iniziativa è quello di fornire uno strumento di valutazione di base, che sia fondamentale per sostenere l’implementazione di politiche nazionali mirate alla mitigazione di tali rischi.

L’Italia è il Paese europeo con il più alto livello di stress idrico, come dimostra il progressivo assottigliamento dei ghiacciai alpini, che in 20 anni hanno perso in media 25 metri di spessore.

I dati sottolineano che un italiano su cinque, (ovvero un numero enorme, pari a oltre 12 milioni di persone) vive in aree con potenziale rischio di allagamento. Se allarghiamo il campo, in Italia sono a rischio idraulico medio o elevato 6,9 milioni di persone, 1,1 milioni di imprese e 4,9 milioni di edifici. Inoltre, i Beni Culturali potenzialmente soggetti a fenomeni franosi sono 12.533 nelle aree a pericolosità elevata e molto elevata; raggiungono complessivamente 38.153 unità se si considerano anche quelli ubicati in aree a minore pericolosità. I monumenti a rischio alluvioni sono 33.887 nello scenario a pericolosità media e raggiungono i 49.903 in quello a scarsa probabilità di accadimento o relativo a eventi estremi.

Tra le regioni più esposte al rischio di alluvione in Italia, emergono sei realtà che possono subire danni estremamente critici, ovvero:

  • Emilia-Romagna
  • Veneto
  • Calabria
  • Friuli Venezia Giulia
  • Toscana
  • Lombardia

Queste aree rappresentano senza ombra di dubbio i punti critici di snodo, sui quali l’attenzione e gli sforzi per la prevenzione e la gestione delle alluvioni devono essere massimizzati da parte delle autorità, ma anche di noi cittadini.

più popolari su facebook nelle ultime 24 ore

vedi tutti